E’ risaputo che la cucina italiana è la più amata nel Mondo. Ogni città ha i suoi piatti tradizionali e anche Termoli non è da meno.
I piatti tipici termolesi sono principalmente a base di pesce fresco. Il vero termolese riesce a riconoscere il pesce di battello (l’imbarcazione che fa la sua pescata in giornata) da quello del motopeschereccio che resta fuori più giorni.
La cucina di Termoli è semplice e genuina, legata ai frutti del suo territorio, una cucina popolare composta da pochi ingredienti ma che messi insieme rilasciano dei sapori unici.
Di piatti tipici ce ne sono molti, ma vediamo insieme quali sono quelli più ricercati e che devono assolutamente essere degustati.
‘U vredette: il brodetto di pesce o zuppa di pesce
É un piatto antico, il più tipico e tradizionale della cucina termolese.
Nasce come il piatto povero dei pescatori, le cui mogli lo preparavano con la “scaffetta”, il pesce di fondale invenduto che resta sullo scafo delle paranze (piccole barche di legno usate per la pesca a strascico).
È molto amato dai termolesi e dai turisti ed è composto da pesce misto come cicale, gragnelitte (tracina), gallinella (mazzolina), scorfani, merluzzi e seppioline e altre specie ittiche a seconda dei gusti.
Viene cucinato con pomodori maturi, peperoni dolci, prezzemolo, aglio e peperoncino.
Il suo aspetto è quello di un brodo rosso e, per i marinai, rappresenta il piatto principale della giornata di lavoro a bordo dei pescherecci.
Sécce e ‘pisille: seppie e piselli
È un piatto molto semplice composto dalle seppioline che vengono saltate in padella con olio extravergine di oliva, cipolla, un po’ di acqua e i piselli che vengono aggiungi a metà cottura del pesce.
I pulepe ‘mbregatorie: i polipi “in purgatorio”
I polpi vengono cotti in olio e tanta cipolla, senza l’aggiunta del sale.
Pane casereccio da bagnare nel sughetto dei polpi completano questo piatto accompagnato da un buon vino bianco.
U pappòne: il pappone
Anche questa è una pietanza molto antica della tradizione termolese. È un piatto “povero” che veniva preparato con il pane casereccio raffermo bagnato nel sugo di pomodoro e sopra viene posizionato il pesce.
‘U scescille’
Insieme al brodetto di pesce, ‘u scescille è il piatto forte della cucina semplice e genuina di Termoli. Un tempo veniva preparato come contorno da affiancare al brodetto.
Possono essere scambiate con le polpette abruzzesi “cacio e ovo” (in effetti si somigliano molto), ma in realtà ci sono alcune differenze. Sono di forma ovale e vengono cotte direttamente nel sugo di pomodoro, senza friggerle.
Vengono preparate con la mollica del pane raffermo e con tanto formaggio misto, meglio se pecorino. Il tutto viene poi amalgamato con le uova e cotte successivamente con il sugo di pomodoro, cipolla, peperoni e basilico preparato in precedenza.
Un piatto che sicuramente dovreste provare se siete in vacanza a Termoli.
‘A ciavdelle o panzanella
E’ come il pane con il pomodoro, ma viene preparato con il pane raffermo, bagnato in acqua per farlo ammorbidire. Si condisce con i prodotti della regione, pomodori freschi, cetrioli, olio di frantoio, sale, basilico e origano o con ciò che si desidera. Anche questo, come tutti i piatti tradizionali termolesi, presenta ingredienti semplici, un piatto “povero”, ma gustoso.
‘I scarpelle di Natale: le scarpelle o scrippelle di Natale
Le scarpelle possono essere degustate tutto l’anno, ma a Termoli vengono preparate la vigilia di Natale e mangiate durante il pranzo.
Sono composte da farina, acqua e lievito di birra (un pò come l’impasto della pizza) e fritte in olio bollente. Presentano una forma allungata e possono essere salate o ricoperte di zucchero.
I cacate de ciavele
Sono un dolce tipico che si prepara principalmente durante il carnevale e si presentano come piccole palline di pasta fritta ricoperte di miele.
Bonus: ‘u pesce fujjute’ il pesce fuggito
Questo piatto è conosciuto principalmente dagli anziani termolesi.
Il nome dice tutto, è una pietanza in cui il pesce non c’è. Veniva preparato con pomodoro, acqua, olio, cipolla e un pezzo di peperone. E’ chiamato così perché le famiglie povere non potevano permettersi di acquistare il pesce.
Salva questo post su Pinterest
Se ti va, leggi anche gli altri articoli sul Molise