Oggi conosciamo Luca e Alessandro, in arte i The Globbers, uniti nella vita e nella loro passione per I viaggi.
Ci raccontano come hanno iniziato il loro percorso e come si è trasformato in vero e proprio lavoro.
Ciao ragazzi, la prima domanda sorge spontanea….come è nato The Globbers?
Ciao Elena, The Globbers è nato per gioco, per la voglia di condividere in qualche modo le nostre esperienze di viaggio (all’epoca erano davvero poche) in maniera assolutamente leggera e informale. Quando è nato avevamo altri lavori.
Cosa vi ha spinto a lasciare il lavoro e ad inseguire la vostra passione per i viaggi e quali sono state le prime difficoltà nell’affrontare questo percorso?
La passione stessa ci ha spinto a fare questo passo, e quando ci siamo trovati al punto di avere le carte in regola per farlo ci siamo buttati assieme. La primissima difficoltà (se così possiamo chiamarla) è sicuramente l’organizzazione economica quando si decide di fare questo passo. Serve partire organizzati finanziariamente sotto tutti i punti di vista, anche di un possibile ritorno, quindi ci vuole del tempo.
Quando si inizia il percorso da travel blogger, si ha difficoltà a farsi conoscere. Come siete riusciti ad emergere e quali consigli potete dare? Quando sono arrivate le prime collaborazioni?
Come diciamo sempre, una figura emerge secondo noi quando ha un messaggio ben chiaro e distintivo da comunicare. Quando ci si riesce a distinguere nel mare di account e blog esistenti è più semplice farsi notare e quindi venire a galla. Da li poi un po’ alla volta le collaborazioni vengono automaticamente.
Ho notato che il vostro profilo instagram è molto curato e presenta delle foto davvero belle. Come organizzate gli scatti?
A livello pratico lavoriamo con il treppiede quando siamo in viaggio, oppure se siamo accompagnati da qualcuno collaboriamo assieme per ottenere gli scatti. Talvolta lavoriamo con fotografi. Per l’organizzazione sui social lavoriamo sempre con programmi di editing della famiglia Adobe e altre piccole app.
Avete la possibilità di stampare una sola foto. Tra le tante che avete fatto, ne avete una che più vi rappresenta? Quale scegliereste?
Bella domanda, impossibile scegliere. Probabilmente una foto scattata con lo smartphone che non abbiamo mai mostrato a nessuno, e proprio per questo unica.
So che amate molto l’Asia ed in special modo Bali. Raccontateci la vostra esperienza nel sud Est Asiatico e perché avete preso la decisione di vivere per un periodo su quest’isola.
Abbiamo deciso di fermarci a Bali perché quando siamo arrivati dopo tanti mesi di viaggio nel sud est asiatico ci siamo adagiati e goduti la bellezza che quell’isola emana senza porci altre mete davanti. E così una settimana è diventata un mese, e così via.
L’Asia ci ha da sempre affascinato e dopo il primo viaggio in Thailandia ci siamo ripromessi di tornare per viverla e conoscerla meglio. Ecco perché abbiamo scelto quella parte di mondo per imbarcarci nella nostra avventura. In più sicuramente il sud est asiatico è semplice da viaggiare.
Quali sono state le difficoltà principali che avete incontrato durante la vostra permanenza a Bali?
Sicuramente la mancanza di affetti stabili come famiglia e amici. Per noi sono fondamentali, e in un’isola come Bali nella quale il turnover di gente è impressionante, è difficile stabilire dei legami che andassero oltre i 4-5 mesi.
C’è un posto che desiderate visitare e che non avete ancora visto?
Il Giappone e l’Islanda
Com’è nata l’idea di realizzare i viaggi di gruppo?
Come nascono spesso molte idee, per caso. E in più alcuni nostri colleghi con un target di fan base diverso dal nostro erano già operativi in questo senso, quindi abbiamo deciso di intraprendere questa strada coinvolgendo un target di perone diverso per i nostri viaggi.
Un’ultima domanda. Viaggiando spesso e visitando molti luoghi, sicuramente vi sarà capitato di trovarvi in situazioni buffe o particolari. Me ne raccontate una?
Probabilmente le vicende più esilaranti si concentrano nel nostro lungo viaggio in Asia a cavallo tra il 2016 e 2017.
Il primo che ci viene in mente è quando, con una grandissima dose di pazzia, ci siamo convinti che 11 km a piedi con uno zaino a 17L sulle spalle fosse una cosa assolutamente fattibile. Arrivati a metà del percorso, in piena periferia ad Hanoi in Vietnam, stremati abbiamo cercato un passaggio.
Un signore in scooter, mosso probabilmente dalla pietà, ci ha accompagnato uno per volta (per esigenze logistiche ovviamente) al punto di arrivo previsto.
Alla fine abbiamo scoperto che il punto di arrivo era sbagliato, ma il signore era già andato via quindi siamo stati costretti a cercare un taxi che per qualche grazia divina si è palesato davanti a noi dopo un po’ di ricerca.
Se volete conoscere le meravigliose avventure di Luca e Alessandro, non resta che andare a leggere gli articoli sul loro blog e seguirli sui social.
The Globbers
www.theglobbers.com
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